CLASSIFICAZIONE | I.G.T. Salento |
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UVE | Primitivo, Negroamaro |
ALLEVAMENTO | Spalliera a cordone speronato e alberello |
EPOCA DI VENDEMMIA | Primi giorni di settembre, fine settembre |
Amativo
L’armonia degli opposti
L’Amativo è un incontro. Di quelli che non dovrebbero funzionare, ma che finiscono per scrivere storie indimenticabili. È un vino nato quasi venticinque anni fa da un’intuizione, da un desiderio testardo, da un’idea che si è fatta ossessione. L’aveva immaginato Augusto Cantele, in un tempo in cui nessuno pensava di unire due vitigni così distanti tra loro. Negroamaro e Primitivo, il primo austero, l’altro esuberante. Due anime diverse, due ritmi diversi, due maturazioni che sembrano quasi prendersi gioco di chi le osserva: il Primitivo si raccoglie a fine agosto, quando la luce è ancora piena, il caldo ancora torrido e il vento, se arriva, è solo per scompigliare le vigne assetate. Il Negroamaro, invece, aspetta settembre inoltrato, quando il sole si piega all’autunno e il tempo sembra rallentare.
Non era una cosa semplice, mettere insieme due personalità così. Non era una cosa scontata, riuscire a farle dialogare. Ma i grandi vini, come le grandi storie, si costruiscono sull’equilibrio di opposti, su armonie che nascono dal contrasto. Perché la bellezza non è mai nell’evidenza, ma nell’incontro di forze che si bilanciano a vicenda.
L’Amativo prende forma in cantina come un racconto che si scrive da solo, un capitolo alla volta. Il Primitivo apre la scena, vinificato per primo, lasciando spazio a tutta la sua ricchezza di frutti maturi, la sua rotondità generosa, il suo calore avvolgente. Poi c’è l’attesa. E dentro quell’attesa c’è l’intuizione: Gianni Cantele osserva, assaggia, immagina. Solo quando il Primitivo ha detto tutto quello che aveva da dire, arriva il turno del Negroamaro. Ma non è un’aggiunta casuale, non è un calcolo matematico. È una scelta. Un equilibrio da trovare.
Il risultato è un vino che vive di contrasti. Il Primitivo porta in dote la sua dolcezza di confettura, il suo volume ampio, la sua avvolgenza. Il Negroamaro risponde con un tannino più netto, una nota speziata, un finale amaricante che non spegne il sorso, ma lo rilancia. Insieme, creano un racconto che non cerca facili compromessi, che si beve lentamente, come una storia che ha qualcosa da dire.
MACERAZIONE | Per circa 8-10 giorni |
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FERMENTAZIONE | In acciaio fra i 22-26°C |
AFFINAMENTO | Fermentazione malolattica e poi in barriques |
INVECCHIAMENTO | Non inferiore a 10 anni |
Note di degustazione
COLORE: Dall’inespugnabile rosso rubino.
NASO: La rosa e la violetta si sprigionano in una progressione lenta e duratura, cedendo il passo ai frutti di bosco, ribes e more, al pepe nero e allo zenzero.
PALATO: L’armonia olfattiva si ripropone in bocca, rilasciando delicate progressioni fruttate e speziate. Il gusto equilibrato nelle sue componenti rende questo vino “indelebile”. L’estrema morbidezza chiude con un impatto retro-olfattivo, vasto e notevolmente duraturo
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INDICAZIONI DI RACCOLTA
Verifica le disposizioni del tuo comune
DESCRIZIONE | CODICE | RACCOLTA DIFFERENZIATA | |
BOTTIGLIA | Vetro | GL71 | Vetro |
TAPPO | Polietilene a bassa densità | LDPE4 | Plastica |
TAPPO | Sughero | FOR51 | Dedicata o organico |
CAPSULA | Alluminio/Plastica | C/ALU90 | Alluminio/Metalli |
CAPSULA MAGNUM | Alluminio/Plastica | C/ALU90 | Alluminio/Metalli |
CAPSULA JEROBOAM | Gommalacca | EVAC7 | Indifferenziata |